La stagione invernale si preannuncia con i primi sintomi riferiti all’apparato respiratorio che resta forse l’apparato che maggiormente risente dell’abbassamento delle temperature. Quando ci riferiamo ad esso, normalmente il nostro pensiero va al polmone, ma fanno parte di tale apparato anche il naso, i seni paranasali, la laringe, la trachea ed i bronchi.
Chi non ha sentito parlare della sinusite? E’ un’affezione molto diffusa nella popolazione, eppure è bene chiarire alcuni concetti. I seni paranasali sono delle cavità aeree scavate nello spessore delle ossa del cranio che comunicano con il naso tramite degli orifizi. La sinusite è un’infiammazione della membrana di rivestimento di tali cavità, chiamata mucosa. Le cellule di rivestimento dei seni paranasali producono il muco, sostanza fluida che ha la funzione di intrappolare germi e sostanze irritanti. Quando la mucosa di rivestimento si gonfia e la produzione di muco aumenta (per es. in corso di un’infezione), gli orifizi di sbocco dei seni paranasali si ostruiscono e al loro interno si accumula muco, responsabile della comparsa dei caratteristici sintomi della sinusite.
La sinusite è definita “acuta” se dura tra le 2-3 settimane e poi si risolve, “cronica” se dura più di 12 mesi e “ricorrente” se si presenta più volte durante l’anno. Le cause della sinusite sono: infezioni virali o batteriche a partenza dal naso (frequenti soprattutto nel periodo invernale), allergia ad inalanti, esposizione a sostanze irritanti, problemi nasali (per es. la deviazione del setto nasale).
Veniamo dunque ai sintomi. Come si manifesta la sinusite acuta?
Il sintomo classico è la sensazione di ostruzione respiratoria nasale con secrezioni, seguita da cefalea, malessere generale, alterazioni dell’olfatto e del gusto. La cefalea si presenta con un dolore sordo e continuo, più violento al mattino per l’accumulo di muco nei seni paranasali, può essere localizzato sulla fronte, sulla guancia, attorno agli occhi o al vertice. Il mal di testa è causato dalla compressione delle radici nervose da parte del muco. Nei bambini di età inferiore a 10 anni un eventuale mal di testa non può essere riferito a sinusite, come comunemente si crede, perché lo sviluppo sei seni frontali si completa solo dopo i 10 anni. Si aggiungono frequenti starnutazioni e lacrimazione perché le lacrime, non potendo essere drenate verso il naso che risulta ostruito dalle secrezioni e dalla congestione della mucosa, fuoriescono dalla palpebra determinando quel fastidioso gocciolamento. Non è infrequente la presenza di febbre, presente di regola nei primi giorni dell’infiammazione, della durata di qualche giorno, poi tendente a scomparire. La secrezione nasale, inizialmente fluida e trasparente, nei giorni seguenti diviene densa ed assume un colore giallo-verdastro, difficilmente eliminabile soffiando il naso. Poiché la sinusite inizia qualche giorno dopo che la sintomatologia nasale tipica del raffreddamento sia terminata, è importante saperla riconoscere subito per approntare nel più breve tempo possibile una terapia idonea a garantire la guarigione, evitando pericolose cronicizzazioni.
Quando i sintomi non si risolvono nell’arco di una settimana, pertanto, è bene rivolgersi al medico o allo specialista otorinolaringoiatra perché potrebbe essere indicata una terapia antibiotica, cortisonica per bocca o, più semplicemente, una terapia con spray nasali decongestionanti.
Consigli pratici: umidificare gli ambienti e bere molta acqua per rendere più fluide le secrezioni nasali, pulire il naso con irrigazioni a base di soluzioni saline per allontanare le secrezioni e lenire il dolore.
Dott.ssa Ciammetti Giorgia
Specialista in Otorinolaringoiatria