L’asma bronchiale è una delle malattie più diffuse al mondo, in Italia ne soffrono il 6,6% degli adulti e il 10,3% degli adolescenti.
È una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata da ostruzione bronchiale, che porta a riduzione del flusso aereo ampiamente variabile nel tempo e spesso completamente reversibile spontaneamente o dopo trattamento farmacologico.
I sintomi dell’asma sono piuttosto tipici quando si presentano in combinazione con le caratteristiche di variabilità temporale e in relazione a specifici fattori scatenanti: gli attacchi di dispnea, la sensazione di costrizione toracica, la tosse secca e il respiro sibilante sono i sintomi tipici che quando presenti tutti insieme suggeriscono la diagnosi di asma.
L’asma può presentarsi a qualsiasi età, generalmente dai 3 ai 30 anni ma si può diagnosticare anche in età più avanzata e coinvolge in egual misura maschi e femmine.
L’atopia, cioè la predisposizione genetica a sviluppare malattie allergiche, è il fattore di rischio principale per lo sviluppo di asma ma ci sono altri fattori di rischio come l’iperreattività delle vie aeree, i fattori sensibilizzanti occupazionali (polveri, fumi), l’inquinamento atmosferico, l’allergia all’acido acetilsalicilico, la malattia da reflusso gastroesofageo, l’esercizio fisico, il fumo passivo, le infezioni respiratorie.
I pazienti con asma generalmente soffrono di altre condizioni atopiche quali la rinite allergica (presente nell’80% degli asmatici) e la dermatite atopica (eczema).
La diagnosi di asma bronchiale viene effettuata sia dall’esame clinico del paziente (si potranno apprezzare con il fonendoscopio posto sul torace del paziente sibili e ronchi, prevalentemente espiratori) sia dalla spirometria che confermerà la riduzione del flusso aereo e la reversibilità dopo terapia broncodilatatrice oppure si evidenzierà un’iperreattività bronchiale con il test alla metacolina.
La terapia si avvale di regole ambientali (in chi presenta allergia agli acari della polvere di casa ad esempio), di farmaci inalatori somministrati con opportuni erogatori come i corticosteroidi inalatori, di farmaci che dilatano i bronchi come i beta2agonisti, di farmaci antileucotrienici e inoltre si avvale dell’immunoterapia specifica (vaccino) per l’asma allergico. L’obiettivo della terapia asmatica è il controllo dell’asma e ridurre il più possibile le riacutizzazioni.
Dott.ssa Fabiola Pasotti,
medico chirurgo, specialista in malattie dell’apparato respiratorio